Ancora dieci minuti.

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RoseVIOLENCE•
view post Posted on 22/5/2008, 20:47




Occhei è una fanfiction che ho tradotto un po' di tempo fa, quindi non è mia.
Non è il bellissima, sono la prima che odia queste cose troppo dolciose, ma ho pianto come una cretina leggendola.

Enjoy : )




Ten more minutes - Ancora 10 minuti.





2 a.m.

La mattonella bianca baluginò crudelmente, facendosi beffe del dolore di cinque giovani uomini nella sala d’attesa. Uno era appoggiato al muro. Uno sedeva con la testa fra le mani, mentre un terzo gli sfregava la schiena. Il quarto sedeva con le mani concave sulla bocca, fissando il vuoto, cercando di svegliarsi da quell’incubo. Il quinto camminava nervosamente, avanti e indietro, avanti e indietro, guardando il pavimento.


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C’era stato un incidente di sei auto. Gli altri conducenti erano tutti già morti. Due passeggeri, sui 14 anni, stavano per farlo.
Dieci non avevano alcuna possibilità, due erano nell’ICU [*]. Tre erano adolescenti, sei erano bambini, uno era un neonato.
Il conducente del pickup Ford aveva svoltato solo un po’ troppo a sinistra, non aveva visto la macchia di ghiaccio che giaceva proprio sulla strada.
Il suo furgone era scivolato e lui aveva perso il controllo, deviò nel traffico, e questo è quanto.
Una Honda Accord, due minivan, un RV, e una piccola, vecchia Mustang decappottabile, sulla sua strada verso casa di amici a Montreal, con un adesivo dei Simple Plan sul paraurti.


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L’uomo in giacca bianca entrò nella stanza. Non avrebbe voluto essere lì, odiò se stesso per quello che stava per fare. Li chiamò, e quello che camminava nervosamente gli si avvicinò, lentamente, con il respiro trattenuto in gola.
Non voleva sapere cosa aveva da dire l’uomo.
L’uomo in bianco disse calmo qualcosa all’altro uomo.
Un grido strozzato dilaniò dalla sua gola, le sue mani volarono alla bocca.
Quello appoggiato al muro si precipitò per prenderlo, mentre le ginocchia cedevano sotto di lui e cadeva a terra, singhiozzando ad alta voce, urlando che tutto ciò era un sogno, non era reale, non stava accadendo.


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David, Chuck, Seb, and Jeff aspettavano che Pierre arrivasse, a casa di Chuck, in modo che potessero iniziare le prove.
Invece di Pierre arrivò Pat, con il volto impietrito e cauto, il quale disse loro che c’era stato un incidente.


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Il dottore aveva detto che non c’era nulla che potessero fare. Che avevano tentato, ma era stato inutile. Aveva appena perso troppo sangue, stava ancora sanguinando all’interno, i suoi polmoni si erano lacerati, e la sua schiena si era spezzata in due posti.
Era senza speranza fin dall’inizio.

“Uno di voi può andare dentro, passare i suoi ultimi minuti con lui”, disse il dottore, cercando di rianimarli, anche se sapeva che era una causa persa.

I cinque si guardarono l’un l’altro.

“Perchè non possiamo andare tutti e cinque?” chiese Pat

“Potrebbe causargli troppo sforzo”, rispose il dottore.
Pat sospirò, ma non disse nient’altro.

Si guardarono, poi si voltarono verso David.
Sapevano chi doveva entrare.

“Chuck, vai. Vorrà vedere te”, disse David, con la voce strozzata dalle lacrime.

Chuck scosse la testa. “David, vai tu.”
David aprì la bocca per protestare, ma Chuck alzò la mano per fermarlo.
“David, lui ti ama. Vai.”
Ogni parola gli provocò dolore. Sapeva che non avrebbe mai più visto il viso del suo migliore amico. David assentì, lentamente.
Il dottore fece un cenno, e il biondino lo seguì fuori dalla stanza e giù per un corridoio. Il medico spiegava dove stavano andando, ma David non ascoltava.

Finalmente, dopo quelli che sembraroni anni, raggiunsero la stanza di Pierre.
Il dottore aprì la porta, fece cenno a David di entrare, chiudendola dietro di lui.

David non volle credere a ciò che vide.
La debole figura di Pierre giaceva sotto lenzuola bianche, con gli occhi chiusi, sembrando molto più piccolo di quanto realmente fosse.
La sua pelle era pallida e livida, c’era una grossa ferita sul suo sopracciglio. Una goccia di sangue scivolò dalle sue labbra, e il suo respiro era stridulo e affaticato.
Il cardiofrequenzimetro bippava più lentamente del normale. David voleva scoppiare a piangere di nuovo, ma scoprì che non poteva. Si fece strada fino al letto e si sedette su una sedia accanto.

“Pierre?” chiamò, calmo. Pierre aprì i suoi occhi lentamente e si voltò verso David.

“David?”, gracchiò, con la sua voce stridula. Non riusciva a parlare per niente.

“Hey”, sussurrò David, muovendo la mano per accarezzare la guancia di Pierre.

Pierre sorrise. “Dove sono i ragazzi?” chiese.

“Loro...i dottori non li avrebbero lasciati entrare.” disse David.

Pierre sospirò, il suono stridulo fece sussultare David.
“Sono felice che tu sia qui..” disse lentamente, “Non avrei voluto nessun altro accanto a me mentre sto morendo..”

“Non dirlo,” disse David, con il groppo in gola che soffocava la sua voce ancora una volta, “Non stai per morire..non dirlo.”

“So che lo sono..” disse Pierre con voce stridula, “Posso sentirlo, lo so. Non ho bisogno che un dottore mi dica se sto per morire o no”. Fece una pausa per riprendere fiato. “Sto morendo, lo so. Non cercare di convincermi del contrario.”

David singhiozzò rumorosamente. “Pierre, ti prego, non andartene..non morire, ti prego, cerca solo di resistere..”

“Non posso, David, sai che non posso..” disse Pierre, con le lacrime che scivolavano dai suoi occhi. “Non posso controllarlo..” si trascinò e chiuse di nuovo i suoi occhi.

“Oh, dio, Pierre, non ora!” urlò David, “Non adesso, ti prego, non sono riuscito a dirti addio..”



Tutto divenne nero; Pierre non riusciva più a vedere il viso di David. Non importava se chiudeva i suoi occhi o no, non riusciva a vedere in nessuno dei due modi.
Sentì che il suo respiro divenne più calmo, il suo cuore rallentò.
‘Quindi, questa è la fine..’ pensò, ‘ti prego, dammi ancora dieci minuti..voglio solo ancora dieci minuti..ti prego, Dio, non ti ho mai chiesto nulla prima, ma ti supplico adesso..ancora dieci minuti..’

David posò la sua testa sul petto di Pierre, singhiozzando come non aveva mai fatto prima.
Non avrebbe saputo gestirlo; non avrebbe potuto gestire Pierre che lo lasciava ora.
Aveva bisogno di Pierre, come aveva bisogno di ossigeno, come aveva bisogno di sangue. Senza Pierre non sapeva come sarebbe sopravvissuto.
‘Ti prego, dagli ancora dieci minuti..Ho bisogno di dirgli addio, voglio solo dirgli addio..’

E Pierre aprì i suoi occhi. “Cosa? Pensavi che sarei andato senza dirti addio?” disse, con un accenno di sorriso nella voce.

David sollevò la testa, sorridendo tra le lacrime.
Afferrò la mano di Pierre, stringendola come se non volesse mai lasciarla.
“Dio, ero così spaventato che fossi andato via..”

Pierre sorrise, tossì un po’, e un po’ più di sangue gli macchiò le labbra.
Sapeva di non avere molto tempo.
“David, voglio solo che tu sappia che...ti amo. Lo so, l’ho detto altre volte...ma...lo dico davvero. L’ho detto davvero ogni volta. M..magari qualche non è sembrato così..ma l’ho fatto.”

“Oh Pierre, lo sapevo, non ho mai dubitato di te, sapevo che mi amavi. Ti amo, ti amo, ti amo..” David decantò.
Pierre non rispose, ascoltava solo David che ripeteva tranquillamente “Ti amo”, ancora e ancora.
Sapeva che stava sprecando tempo, ma non c’era niente da dire.
Tutti i sentimenti tra loro erano sempre non detti. Era semplicemente così. Non avevano bisogno di parole per dire cose. Non avevano bisogno di parlare per capire.

Dopo un po’, parlò di nuovo. “David..”

“Pierre?” disse David, conoscendo la risposta, e temendola.

“Addio..ti vedrò di nuovo, forse, se esiste un paradiso. Ti aspetterò. Dio, ti amo così tanto, non sai quanto..”

“Lo so, so quanto. Ti amo proprio così tanto, credimi, lo faccio.”

Pierre sorrise. “Lo so, lo so che lo fai.” si fermò. “David, promettimi una cosa.”

“Qualsiasi cosa.”

“Andrai oltre me. Troverai qualcun altro. Contunuerai a vivere dopo la mia morte.”

“Pierre..”

“David, ti prego. Non devi morire perchè io lo faccio. Io credo...che non eravano destinati, perchè se lo fossimo stati questo non starebbe accadendo..ma promettimi che continuerai ad andare avanti, che non mollerai.” La sua voce era calma, gentile, implorante.

David assentì. “D’accordo..Lo prometto.” Si piegò in avanti e lentamente premette le sua labbra su quelle di Pierre.
E pianse ancora, sapendo che quello era il loro ultimo bacio, e sentendo le lacrime di Pierre.

“Addio, Pierre.” disse dopo essersi scostato, con tracce di sangue sulle sue labbra.

“Ti amo.” sussurrarono contemporaneamente.
E Pierre chiuse i suoi occhi.
Sentì come se stesse fluttuando, il dolore ai polmoni diminuire, il suo cuore rallentare.
E tutto infine divenne nero.
L’ultima cosa che vide fu il viso di David.
E i suoi dieci minuti erano terminati.

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Mi mancherà tantissimo. Non so come riuscirò a mantenere la promessa che gli ho fatto, ma devo. Devo andare avanti. Devo muovermi. Senza lui, tutto andrà via dal mondo. Sarà solo..vuoto. Come me. Non è rimasto nulla per me. Ma non posso mollare. Non lo farò, mi rifuito. Sarò forte per lui. Tutto ciò che ho fatto da quando l’ho conosciuto, l’ho fatto per lui. Ogni risata, ogni lacrima, ogni sorriso, ogni minuto sul palco, sudando sotto le luci bollenti. E’ stato tutto per lui. E’ sempre stato per lui, e la promessa che io sarei stato quello che lo avrebbe abbracciato ogni notte, che sarei stato quello che lo avrebbe tenuto al caldo nell’oscurità. E così è stato. E’ stato sempre così. Mi ha sempre detto che ero un angelo, che ero stato inviato dal paradiso solo per lui, che non mi meritava.
Per una cosa, non sono mai stato religioso. Non credevo al paradiso. Almeno, finche non ho conosciuto lui. Allora il paradiso era con lui. Non era un posto con una massa di gente morta con ali e aureole. Come può il posto dove vai quando muori essere un paradiso? Sei diviso da coloro che ami, mentre loro soffrono. Come può quello essere paradiso? Sarebbe un inferno. Il mio paradiso era un posto reale, dove a nessuno era causato dolore, dove io potevo stare con chi amavo di più. Ora il mio paradiso non c’è più. Preso dal paradiso “reale”. C’è un motivo per cui non sono mai stato religioso, ed è che Dio è un bastardo. Fa male a milioni di persone ogni giorno, e non sembra nemmeno che gli importi. Non è stata colpa del conducente che non ha visto il ghiaccio, non ha scelto di deviare nel traffico. Non voleva morire. Voleva solo andare a casa, Probabilmente aveva una moglie e dei figli, Probabilmente aveva un fratello, una madre e un padre. Probabilmente aveva un migliore amico. Aveva persone che lo amavano. Ed è morto, a causa di una colpa non sua. E ha ucciso 12 persone, a causa di una colpa non sua. Ha provocato alle loro famiglie così tanto dolore, ha provocato ai miei amici così tanto dolore, ha provocato a me così tanto dolore, a causa di una colpa non sua.
Non era colpa sua. NON ERA COLPA SUA. E’ colpa di Dio. Dio era quello che ha messo il ghiaccio lì, Dio era quello che ha chiuso un occhio quando è scivolato. Dio è stato quello che mi ha tolto il mio Pierre. PER NESSUNA MALEDETTA RAGIONE! Che ragione c’era per prendere Pierre? Cos’ha fatto di male? Non meritava di morire! Forse aveva commesso qualche errore, ma non aveva mai fatto qualcosa di veramente cattivo. Non voleva morire, e non avrebbe dovuto.
Ti prego, Dio, se davvero sei lissù, perchè lo hai preso? Perchè doveva morire? Perchè gli hai dato solo dieci minuti, quando avresti potuto salvarlo? Perchè? Perchè? PERCHÈ?
Dio, è in paradiso adesso? O è andato all’inferno? Dovrei parlare al Diavolo? No, era buono, è in paradiso. Dio, mi sta guardando? Sta piangendo? Gli angeli possono piangere? Lo incontrerò di nuovo quando morirò? Sarà ancora giovane quando io sarò un uomo vecchio? Piangerà quando troverò qualcun altro? Troverò mai qualcun altro? Si sentirà tradito? Mi odierà? O mi amerà sempre? O si innamorerà di qualche altro angelo lissù?


Dio, stai almeno ascoltando?




 
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~Giuly.*
view post Posted on 23/5/2008, 20:03




mi sento stupida
mi sento molto stupida
io piango poco e di certo non piango per le fan fiction ma questa è cosi triste ç.ç
oddio bellissima
grazie di averla postata.
 
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• emu }
view post Posted on 24/5/2008, 20:33




oddiomio e stupenda!!
*c*
 
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UNperfect Mela
view post Posted on 16/6/2008, 19:19




è bellissima... peccato per il fatto che sono gay...
 
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davie desrosiers
view post Posted on 16/8/2008, 13:23




oh my gooood!!!!!è stupendaaaaaaaaaa!!!sto piangendo,davvero!il mio David non può soffrire cosi tanto :cry: :( :*sob*: ce ne sono di altri capitoli vero??postaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! :*lovez*: :*shi*:
 
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view post Posted on 23/10/2008, 18:09
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♪♫ the Night is so short ♫♪

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oddio è bellissima...anke io sto piangendo... :,( ...è molto commovente, l'hai scritta bene!
 
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SPmaniac;
view post Posted on 9/7/2009, 13:04




Non l'avevo mai letta, ma è bella sul serio.
 
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GnàH.
view post Posted on 9/7/2009, 16:53




Bella, bella davvero. ç.ç
 
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7 replies since 22/5/2008, 20:47   271 views
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